Tumore al polmone, novità importante sulle terapie grazie all’intelligenza artificiale

Grazie alle sue applicazioni mirate, l’intelligenza artificiale può rivelarsi un alleato di vitale importanza nella lotta contro il cancro al polmone.

Il tumore al polmone è ancora oggi una delle tipologie di cancro più diffuse e più mortali al mondo, e solo in Italia ne vengono diagnosticati circa 40mila all’anno. Spesso ciò accade troppo tardi, con la malattia già in fase avanzata e con ridotte possibilità di iniziare una cura che risulti efficace.

Intelligenza artificiale tumore al polmone nuova scoperta
Le applicazioni dell’IA possono aiutare enormemente nella lotta contro il cancro ai polmoni (arlex.it)

Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) è infatti la tipologia di tumore al polmone più frequente. Ai pazienti affetti da questa patologia – che non possono accedere alle terapie target – viene proposta l’immunoterapia, ma quest’ultima non risulta sempre efficace. Ciò è condizionato infatti dai livelli di uno specifico biomarcatore, il PD-L1. Ma quindi come può aiutarci l’IA?

IA fondamentale nella lotta contro il cancro ai polmoni

L’approccio terapeutico attuale, in Italia, prevede immunoterapia per i soggetti con valori di PD-L1 elevati, e immunoterapia associata a chemioterapia per quelli con PD-L1 basso. Tuttavia, esiste una percentuale di pazienti con PD-L1 basso che risponde benissimo anche con la sola immunoterapia, motivo per il quale si è pensato di ricorrere a una profilazione molecolare del paziente più accurata, utilizzando diversi biomarcatori, anche con l’ausilio dell’IA.

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Le potenzialità dell’IA sono fondamentali nella lotta contro il cancro (arlex.it)

Per questo l’Europa ha dato il via al progetto internazionale I3LUNG. Finanziato con oltre 10 milioni di euro dall’UE, il progetto andrà avanti fino al 2027, con l’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano come capofila. Esso consiste nell’utilizzare le potenzialità pressoché illimitate dell’intelligenza artificiale per individuare i diversi biomarcatori di un paziente.

Così facendo i medici potranno rendere “a misura di paziente” l’immunoterapia per contrastare questa neoplasia, ottimizzandone le probabilità di successo e conseguentemente riducendone la mortalità. Inoltre, i dati così raccolti potranno essere utilizzati per comprendere meglio la patologia e sviluppare nuovi farmaci più mirati.

È bene quindi fidarsi delle capacità indiscutibili dell’intelligenza artificiale? Senza dubbio, il suo impiego rappresenta una grandissima opportunità per favorire la ricerca e migliorare la salute dei pazienti. Grazie all’analisi delle informazioni fornite da questa tecnologia i medici potranno ottenere risultati più precisi e in tempi più rapidi, e i pazienti cure più specifiche per i loro casi. Finché si potranno effettuare incroci di questo tipo tra medicina e tecnologia ne gioveranno indubbiamente sia medico che malato.

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